I trasferimenti internazionali di calciatori

Le norme di riferimento, le principali problematiche ed il relativo contenzioso


I trasferimenti internazionali di calciatori
Il quadro dei trasferimenti internazionali è notevolmente cambiato negli ultimi anni. In passato i calciatori si trasferivano principalmente dal Sudamerica all’Europa, oggi i trasferimenti coinvolgono ogni parte del mondo. Tale ampliamento del mercato trasferimenti impone la conoscenza specifica della normativa FIFA, nonché l’esigenza di avvalersi di consulenti legali con vocazione internazionale.

L'evoluzione del mercato dei trasferimenti internazionali di calciatori  richiede  un  continuo  aggiornamento  professionale,  in  ragione  del  frequente  mutamento  delle  norme e delle nuove problematiche ed esigenze del mercato. Sono infatti molteplici i profili che vengono in rilievo – sia nella fase negoziale degli accordi che in  quella  patologica  –  nelle  operazioni  di  trasferimento internazionale di calciatori e ciò rende l’ambito di consulenza quanto mai specialistico. La disciplina dei contratti di trasferimento è rimessa all’autonomia delle parti ma la libertà negoziale deve sottostare a numerosi limiti, in primis quelli derivanti dagli statuti e regolamenti della FIFA. Si  pensi,  ad  esempio,  ai  numerosi  casi  di  trasferimenti  non  perfezionatisi  a  causa  di  problematiche  emerse  durante  le  visite  mediche.  Ai  sensi  dell’art. 18.4 delle "Regulations on the Status and Transfers of Players” (RSTP), la validità del contratto di lavoro tra  il  nuovo  club  ed  il  calciatore  professionista  non  può  essere  subordinata  al  superamento  delle  visite  mediche. Tuttavia, tale divieto non si applica anche al  contratto  di  trasferimento  del  giocatore  sotto-scritto dai due club, la cui validità ben potrà essere condizionata al superamento delle visite mediche (in tal  senso  la  giurisprudenza  settoriale).  A  tal  riguardo, sarà opportuno far firmare ai calciatori anche i contratti di trasferimento tra i club, così che il club acquirente possa sottoporre l’atleta a visite mediche prima di firmare il contratto di lavoro vero e proprio. Frequenti  sono  stati,  poi,  i  trasferimenti  nei  quali  sono sorti problemi in merito all’invio dell’ITC (International Transfer Certificate), documento che attesta il passaggio del calciatore da una Federazione nazionale all’altra. Per ovviare a ciò, il perfezionamento del trasferimento può essere condizionato al rilascio dell’ITC entro la scadenza della finestra di mercato. Problematiche peculiari si pongono, inoltre, nell’ambito  del  trasferimento  di  calciatori  minorenni.  L’art.  19.1  RSTP  afferma  il  principio  generale  secondo  cui  il trasferimento internazionale del calciatore è consentito solo se quest’ultimo ha compiuto 18 anni. Sono previste,  tuttavia,  deroghe  espresse  se:  i  genitori  si  trasferiscono  nel  Paese  per  motivi  indipendenti  dal  calcio;  il  trasferimento  avviene  all’interno  dell’UE  o a  compiuto  16  anni  (in  questo  caso  il  nuovo  club  deve  soddisfare  alcuni  obblighi);  ovvero  il  calciatore  vive in una località di frontiera. Il  trasferimento  internazionale  di  calciatori,  inoltre,  può  ingenerare  effetti  anche  nei  confronti  di  club  terzi.  Il  riferimento  è  al  riconoscimento  dell’indennità  di  formazione  (“Training  Compensation”)  e  del  contributo di solidarietà (“Solidarity Contribution”). I problemi giuridicamente più complessi sorgono nei casi di ingaggio di calciatori che abbiano esercitato il recesso  unilaterale  dal  contratto  con  il  club  precedente.  Infatti,  qualora  il  recesso  sia  avvenuto  senza  giusta causa, l’art. 17.2 RSTP prevede la responsabilità solidale del nuovo club per il risarcimento che il calciatore può essere condannato a pagare nei confronti del vecchio club. Al nuovo club possono essere anche  imposte  sanzioni  disciplinari  laddove  abbia  indotto  il  calciatore  a  recedere  illegittimamente.    Anche i profili fiscali sono rilevanti, posto che molti  contratti  di  lavoro  sportivo  vengono  negoziati  al  netto  e  che  sovente  vi  sono  cessioni  temporanee  di  contratto (c.d. prestiti) che possono ovviamente presentare questioni di fiscalità transnazionale, specie laddove  ad  es.  il  club  cedente  si  accolli  parte  dello  stipendio del calciatore trasferito in prestito ad altro club. Alla libera contrattazione delle parti è rimessa, altresì,  la  scelta  della  legge  applicabile  al  contratto.  Anche tale scelta, tuttavia, va coordinata con le norme  regolamentari  e,  in  particolare,  con  quelle  che  disciplinano il funzionamento degli organi giudicanti.Ai sensi delle RSTP la risoluzione delle controversie tra  club  in  relazione  a  un  trasferimento  internazionale è affidata al “Players’ Status Committee” regolamenti FIFA, integrati dal diritto svizzero, nonché  tenendo  eventualmente  conto  di  leggi  e/o  accordi  collettivi  di  lavoro  vigenti  a  livello  nazionale,  nonché del principio di specificità dello sport.Le  decisioni  del  PSC  possono  essere  appellate  al  Tribunale  Arbitrale  dello  Sport  di  Losanna  (“TAS”),  istituzione arbitrale indipendente che funge da sorta di  corte  suprema  dello  sport  mondiale,  ed  i  cui  lodi  sono appellabili (per motivi essenzialmente procedurali) alla suprema Corte elvetica.

I  brevi  cenni  svolti  permettono  di  comprendere  la  complessità   della   materia,   specie   considerata   la   cornice  normativa  e  giurisdizionale  in  cui  tali  trasferimenti  internazionali  si  svolgono.  A  tal  riguardo,  è  evidente  che  l’attenta  “costruzione”  da  parte  dei  club e dei loro legali di un accordo di trasferimento sia fondamentale per il buon esito dell’operazione di mercato.

L'articolo che vi abbiamo segnalato è stato curato dal professor Massimo Coccia e dall'Avvocato Mario Vigna e pubblicato sullo "Speciale" TopLegal Sport Focus che potete scaricare a questo link

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